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Tra la barzelletta che apre il volume e quella che lo chiude, troviamo i ventitre racconti "lavorati a mano" da Angelo Zabaglio e Andrea Coffami: un romano di borgata ci racconta il suo tour nella capitale con un'americana incontrata a due passi dal Colosseo; alla trattoria Brutto Anatroccolo danno il via a una gara in cui vincerà chi sarà in grado di indovinare la parola misteriosa che comincia in U e finisce in O; intanto, tra una rivisitazione contemporanea e d'avanguardia di Cecco Angiolieri, scioglilingua e "storie-antigrammaticali", ci si imbatte in chi impazzisce all'idea di leccare l'apparecchio per i denti di Laura, chi "corre involontariamente" e chi va alla disperata ricerca del proprio tempo perso. Un libro che spesso scivola nell'avanguardia letteraria, senza schemi che limitino l'espressione e pervaso da un sano incontrastato umorismo.